da MonicaG | Apr 7, 2021 | pubblicazioni
La raccolta Nella moltitudine (Il Vicolo, 2020) di Monica Guerra precede, nella produzione della poetessa romagnola, in ordine cronologico, Entro fuori le mura, il libro appena uscito con l’editore Arcipelago Itaca in questo 2021.
Nella moltitudine (che è anche il titolo di una famosa poesia di Wislawa Szymborska) è una raccolta che conferma la maturità raggiunta dalla scrittura di Guerra, ricca di immagini suggestive e profondamente evocative, in cui risalta un forte legame con le proprie radici.
La raccolta è suddivisa in quattro sezioni: Maddalene, La corrente del silenzio, Nella moltitudinee Nel conto alla rovescia, quest’ultima composta da brevi prose.
Scrive nella sua prefazione Francesco Sassetto:
“Colpisce la capacità di Monica Guerra di creare testi poetici e prosastici densamente allusivi e metaforici, a volte “visionari”, ma senza alcuna concessione ad orfiche oscurità né a scivolamenti autobiografici per quanto la scrittura sia impastata di esperienze vissute e dunque, concreta, materica, ancorata alla terra ed agli eventi dell’esistenza, come mostra bene l’alto tasso di occorrenze di vocaboli che si riferiscono ad oggetti, ambienti ed eventi della quotidianità e del paesaggio naturale, quel paesaggio che affonda le radici nella giovinezza tredoziese della poetessa.
qui l’articolo completo a cura di Enea Roversi
da MonicaG | Apr 6, 2021 | altre pubblicazioni
La mia riflessione sul tema Sesso e Società (Graphie nr. 94) prende spunto da uno dei testi pubblicati in Entro fuori le Mura (Arcipelago Itaca, 2021), sezione Istantanee.
Buona lettura.
da MonicaG | Mar 2, 2021 | pubblicazioni
Intervista a cura di Marcello Tosi, da il Corriere Romagna, pagina Cultura e Spettacoli.
26 febbraio 2020.
da MonicaG | Feb 22, 2021 | libri, pubblicazioni
dalla Postfazione di Sandro Pecchiari
progetto fotografico per le sezioni del libro Virginia Morini
(…) La realtà dei versi di questo libro è in alternanza continua tra paesaggi naturali (quelli che toccano i nostri aspetti più intimi e profondi) e realtà artificiali antropizzate fino a diventare a volte disumane: il percorso da fare è riuscire ad acquisire in modo attivo (e non accettarle passivamente) e armonizzarsi in tutte queste diversità. E considerare che l’interazione rende possibile diverse sistemazioni del nostro io: riuscire ad esserci e essere compatibili o no nel confine labile delle mura. E sapere osservare con lucidità e descrivere tutte le sfumature dei luoghi nei nostri viaggi mentali. E che siamo contemporaneamente quello che siamo in un dato spazio-tempo ma anche tutto quello che avremmo potuto essere e/o avere: in fondo l’amore si avvicina a questo stato d’animo. (…)
Entro fuori le mura
Arcipelago Itaca, 2021
da MonicaG | Ott 27, 2020 | antologie
Poesia Onesta, 2020, versante.
A cura di Fabio Maria Serpilli
Da Entro fuori le mura
è l’intercapedine dieci centimetri tiepidi
che pacificano il morso dell’inverno
è un walzer lento tra i versi Šostakovič
e un caldo smisurato all’interno
i vetri s’ingegnano cristalli
– il giorno si fa in gesti –
nell’ora fredda il vuoto qui di fronte,
è la storia che ci tiene vivi, di lato
dieci centimetri di ponte
*
Chateau Duval la strada ribolle
ma la fatica è un guado senza
direzione dove la terra beve
ogni forma in procinto
di cadere si scioglie nell’asfalto
il passo per troppa esitazione
svivere scortica anche me
*
e se l’albero si converte in croce
è la paralisi del giorno
la linfa si spinge tra le pieghe
non il frutto proibito della paura
estirpa i chiodi dalla radice
da MonicaG | Ott 27, 2020 | antologie
Quarto repertorio di poesia italiana contemporanea
Su SPEZZARE IL PANE di Monica Guerra.
Di Danilo Mandolini
(…) L’essenza dell’amore, dell’essere insieme delle persone (si noti come, curiosamente, il sostantivo “amore” e l’avverbio “insieme” mai compaiano nell’intero arco della raccolta) pare dunque esistere e soprattutto persistere – in qualche modo sedimentandosi a dismisura nel tempo; in un tempo, appunto, che in queste poesie si muove mirabilmente tra passato, presente e futuro in parte celato – nelle minime conseguenze delle altrettanto minime azioni quotidiane che compiamo con i compagni e le compagne delle nostre vite.
È proprio in questi invisibili frangenti che si “edifica” la vita insieme, è da questi attimi che giungono a noi come nascosti che sempre si ricomincia. Perché «ricominciare è essere uomini»; perché «spezzeremo ancora il pane».
SPEZZARE IL PANE
il gesto quotidiano
di spezzare il pane
amarsi è dalle briciole
*
non so quanti metri quadri
il numero esatto delle stanze
non so dove come reinventarmi
vorrei, se posso, ancora un ultimo piano,
le tegole rosse sui tetti degli alberi
ma se chiudo gli occhi ti rivedo
tra trent’anni un supermercato
la tua mano che mi sfila piano
una borsa della spesa
1989
un balzo che fa trent’anni domani o a novembre
una bella storia, che a dirlo ora
rincasando con i figli si capiva
ma io e te neve sulle cime verdi diciottenni
con la radio a palla a squarciagola
dai finestrini come ali
«fottitene dell’orgoglio»
io e te mille voli la medesima valigia
conta pure, ci sono sempre anche dei morti,
un po’ di fumo alle uscite laterali e noi
complici a domandarci ancora baci
un sigaro o se domani
Con testi di:
Daniele Beghè
Monica Guerra
Dimitri Milleri
Ermanno Moretti
Sandro Pecchiari
Alfredo Rienzi
Con note critiche di
Alessio Alessandrini, Mauro Barbetti, Danilo Mandolini, e Renata Morresi